...

Assegno di divorzio: ininfluenti le ragioni che hanno determinato il sacrificio lavorativo del coniuge in favore della cura della famiglia

16 ottobre 2023

News Regionale - Lazio ,

Il fatto oggettivo del sacrificio dell’attività lavorativa sop portato da uno dei coniugi determina di per sé l’attribuzione in suo favore dell’assegno divorzile, indipendentemente dalle ragioni individuali e personali che hanno spinto il coniuge a compiere tale scelta la quale, in ogni caso, è stata accettata e dunq ue condivisa dall’altro coniuge.

Lo ha affermato recentissimamente la Suprema Corte di Cassazione con l’Ordinanza n. 27945 del 04/10/2023, con la quale è stato accolto il ricorso proposto dal coniuge che si era visto rigettare la richiesta di assegno di di vorzio in quanto l’abbandono del posto di lavoro non era stato determinato esclusivamente dalla volontà di assistere la propria famiglia bensì anche da rapporti interni all’azienda lavorativa.

La Corte ha affermato che per il riconoscimento dell’assegno a nulla rilevano le ragioni che hanno determinato il sacrificio lavorativo del richiedente né che il sacrificio sia totale o parziale -si pensi alla scelta del lavoro a tempo ridotto – poiché la legge non richiede una dedizione esclusiva, essendo necessario e sufficiente che il coniuge abbia sacrificato l'attività lavorativa o occasioni di carriera professionale per dedicarsi di più alla famiglia, rilevando l’entità del sacrificio alla sola quantificazione dell’assegno.

Dunque il coniuge che domanda l’attrib uzione dell’assegno di divorzio ha l’unico onere di provare di aver sacrificato occasioni lavorative o di crescita professionale per dedicarsi alla famiglia.


Commento a cura di

Avv. Alessia Panzironi