Se l'imputato intende definire il suo processo nelle forme del giudizio abbreviato, tale evenienza rende non più rilevabili, nel successivo giudizio in tal modo condotto, le nullità che non siano di carattere assoluto e le inutilizzabilità probatorie.

Tali caratteristiche, nullità di carattere assoluto ed inutilizzabilità, non sono certamente da riscontrare nell'avvenuta audizione della minore persona offesa anche in assenza del rispetto dei cosiddetti protocolli della Carta di Noto.

La precisazione porta la firma della Corte di Cassazione, all’interno della sentenza n. 9074/2023. Il provvedimento, ad opera della terza sezione penale, è stato depositato lo scorso 3 marzo.

Nel caso analizzato dai giudici di piazza Cavour, in sede di audizione non erano state rispettate le raccomandazioni operative fissate dai Protocolli di Noto. Come è noto, la Carta di Noto è uno strumento per operatori nel campo dell’abuso sessuale ai minori.

Tale esclusione, si legge nel provvedimento, appare pienamente giustificata alla luce sia della mancanza di motivi di astio fra i soggetti dichiaranti e l'imputato ovvero di possibili moventi di tipo economico, sia in considerazione della piena idoneità delle persone minorenni in questione, a rendere efficacemente testimonianza.