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Il clima di sfiducia determina la crisi della coppia: impossibile addebitare la separazione a uno dei coniugi

5 giugno 2023

News Regionale - Sicilia ,

Se la vita coniugale viene compromessa da un clima di sfiducia e mancanza di armonia appare impossibile addebitare la separazione ad uno dei due coniugi. È questo, in estrema sintesi, ciò che emerge da un’interessante ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 14396/2023, depositata lo scorso 24 maggio.

Confermata in Cassazione la valutazione effettuata in appello e focalizzata sui comportamenti ambivalenti e non trasparenti da parte di ciascun coniuge verso l’altro: tali condotte reciproche hanno consentito di dedurre il sopravvento di una situazione in cui sono venute meno le aspettative riposte l’uno nell’altro. Tale fattore ha minato irrimediabilmente la fiducia di coppia e l’unione matrimoniale.

Alla luce di tale situazione, appare impossibile, perciò, addebitare ad uno solo dei due coniugi la colpa della crisi culminata nella separazione. Ufficializzata la separazione tra i due soggetti, i giudici di merito respingono le reciproche domande di addebito e, inoltre, riconoscono alla moglie un assegno mensile di 1.500 euro a titolo di mantenimento. In particolare, in appello, si precisa che l’istruttoria espletata non ha consentito di accertare a quale dei due coniugi sia da ascrivere la responsabilità della crisi irreversibile dell’unione, soprattutto perché sono emersi comportamenti ambivalenti e non trasparenti da parte di ciascun coniuge verso l’altro, comportamenti che non rendono verosimile un’univoca responsabilità dell’uno o dell’altro coniuge ma consentono di dedurre il sopravvento di una situazione di reciproco venir meno delle aspettative riposte l’uno nell’altro, cosa che ha finito per minare la fiducia di coppia e l’unione matrimoniale.

La Cassazione, sostanzialmente, ha confermato quanto espresso dal giudice di secondo grado.