Nel caso in cui i tempi di permanenza del minore presso ciascun genitore non siano coincidenti, il loro assetto concorre ad influire sulla decisione di prevedere che il genitore con minori tempi di frequentazione versi all'altro un assegno per concorrere al mantenimento dei figli.

La precisazione arriva direttamente dalla Suprema Corte ed è contenuta all’interno di una recente ordinanza.

Il provvedimento, n. 31720/2023, è stato emesso dalla prima sezione civile lo scorso 15 novembre.

Il disposto dell'art. 337-ter, comma 4, cod. civ., scrivono i giudici di piazza Cavour, stabilisce invero che ciascuno dei genitori provvede al mantenimento dei figli in misura proporzionale al proprio reddito e che il giudice, al fine di realizzare questo principio di proporzionalità, determina un assegno periodico.