Si configura un’ipotesi di violenza assistita a prescindere dall'età del minorenne, purché il numero, la qualità e la ricorrenza degli episodi cui questi assiste siano tali da lasciare inferire il rischio della compromissione del suo normale sviluppo psico-fisico.
Lo ha affermato la Corte di Cassazione, all’interno della sentenza n. 47121/2023. Il provvedimento, emesso dalla sesta sezione penale, è stato depositato lo scorso 23 novembre.
Sul tema dei maltrattamenti assistiti, giova precisarlo, non vi è un orientamento consolidato ed univoco. In passato, invero, la Suprema Corte aveva esplicitamente escluso che la tenera età dell'infante non consentisse a quest'ultimo di percepire il contesto ambientale e le condotte maltrattanti. (Cass. Pen., Sez. VI, Sent., 31 maggio 2022, n. 21087).
Il Collegio di piazza Cavour, attraverso il recente provvedimento, ha ritenuto doveroso esplicitare che non ritiene condivisibile tale recente orientamento.