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Infedeltà coniugale, non vi è prova e se le foto prodotte dal marito non possono inequivocabilmente attribuirsi alla moglie

23 aprile 2024

News Regionale - Piemonte e Valle d'Aosta ,

Non vi è prova della infedeltà coniugale se le foto prodotte dal marito non possono inequivocabilmente attribuirsi alla moglie sia per la qualità scadente delle immagini, ritenuta indice di manipolazione sia perché nelle foto più esplicite non è visibile il viso.

Lo ha affermato la Suprema Corte, all’interno della recente ordinanza n. 9776/2024. Il provvedimento della Cassazione è stato depositato lo scorso 11 aprile.

Non appare censurabile, si legge, il ragionamento della Corte d'appello che si discosti dalla decisione del Tribunale, alla luce delle caratteristiche delle fotografie prodotte dal ricorrente, ritenute non attribuibili con sicurezza alla donna, nonché valutando la circostanza - dirimente - che non vi fosse prova che la donna avesse inviato queste fotografie al presunto amante, non essendovi in atti la trascrizione delle sue conversazioni con la persona indicata come tale.

La Corte d'appello ha ritenuto insufficiente la prova dell'infedeltà e, di conseguenza, ha accolto la domanda di attribuzione dell'assegno.