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Relazioni tra consanguinei e delitto di maltrattamenti, le ultime precisazioni della Cassazione

5 giugno 2024

News Regionale - Sicilia ,

In merito alla natura di familiare del fratello della vittima, che è configurabile il delitto di maltrattamenti ex art. 572 c.p. nelle relazioni tra consanguinei, in quanto "persone della famiglia", anche in mancanza di convivenza o dopo la sua cessazione, salvo che i vincoli di solidarietà, che costituiscono il presupposto della fattispecie incriminatrice, siano in fatto venuti meno per la definitiva interruzione di ogni rapporto tra le parti.

Lo precisa la Corte di Cassazione, all’interno della sentenza n. 20002/2024. Il provvedimento della sesta sezione penale è stato depositato lo scorso 20 maggio.

Il vincolo di sangue (nel nostro caso fratello-sorella) depone, infatti, per l'esistenza di un persistente obbligo di solidarietà, come tale indifferente alla cessazione della convivenza dei due soggetti ed è compito del Giudice quello di verificare se, nonostante il rapporto di parentela, la presunzione in questo insita possa essere superata per effetto della totale disgregazione dei reciproci rapporti, cui non sia sopravvissuta, dunque, alcuna aspettativa di affidamento.