Nei giudizi di decadenza e di adottabilità il giudice è chiamato a rendere una prognosi sulla recuperabilità delle competenze genitoriali, anche in ordine ai tempi, e in particolare a valutare se il lasso di tempo ragionevolmente necessario per questo recupero non sia di estensione tale da compromettere comunque i diritti del minore.
Lo ha puntualizzato la Cassazione, all’interno di una recente ordinanza. Il provvedimento n. 24254/2024 è stato depositato dalla prima sezione civile lo scorso 10 settembre.
Tali diritti, sottolineano i giudici di piazza Cavour, per la loro stessa natura possono essere pregiudicati irreversibilmente dal decorso del tempo; per tale ragione è richiesta la massima tempestività nella adozione dei provvedimenti che riguardano i minori, tenendo conto del fatto che il fattore tempo gioca diversamente il suo ruolo nella vita del minore, persona in fase di sviluppo psicofisico, rispetto alla vita dell'adulto.
Nella fattispecie analizzata dal Collegio, la decadenza dalla responsabilità genitoriale non è stata disposta quale sanzione per il comportamento illecito tenuto dalla madre, bensì per il coinvolgimento della figlia minore nella predetta azione illecita e in ogni caso a seguito di una valutazione di non idoneità educativa di entrambi i genitori e in assenza di prospettive di recupero in tempi brevi e compatibili con le esigenze dei minori.