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Integrazione del delitto di maltrattamenti, recenti precisazioni della Cassazione

15 novembre 2024

News Regionale - Sicilia ,

Posto che per l'integrazione del delitto di maltrattamenti è necessario che l'agente realizzi comportamenti reiterati, ancorché non sistematici, che, valutati complessivamente, siano volti a ledere, con violenza fisica o psicologica, la dignità e identità della persona offesa limitandone la sfera di autodeterminazione, non si configura alcuna ipotesi di reato qualora non risulti accertata nessuna delle precitate condotte.

Lo ha statuito la Corte di Cassazione, nella sentenza n. 39731/2024. Il provvedimento della quinta sezione penale è risalente allo scorso 29 ottobre.

Quanto detto, argomentano i giudici di piazza Cavour, vale anche qualora non risulti dimostrato che sulla persona offesa siano state esercitate particolari pressioni da parte dell'imputato volte a lederne la dignità e identità, né che egli l'abbia ricattata sul piano professionale o abbia assunto, ai suoi danni, atteggiamenti realmente minacciosi nei termini dianzi indicati.