Il dolo nel delitto di maltrattamenti è unitario e programmatico.
Lo puntualizza la Corte di Cassazione, all’interno della sentenza n. 47041/2024
Il provvedimento della sesta sezione penale è stato depositato lo scorso 20 dicembre.
Più precisamente, chiariscono i giudici di piazza Cavour, esso funge da elemento unificatore della pluralità di atti lesivi della personalità della vittima.
Specificamente, si concretizza nell'inclinazione della volontà ad una condotta oppressiva e prevaricatoria che, nella reiterazione dei maltrattamenti, si va via via realizzando e confermando, in modo che il colpevole accetta di compiere le singole sopraffazioni con la consapevolezza di persistere in una attività illecita, posta in essere già altre volte.