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Se dalle dichiarazioni delle persone offese emerge la frequenza dei comportamenti maltrattanti in un arco di tempo definito, va rigettato il ricorso per maltrattamenti ed estorsione nei confronti dei prossimi congiunti

16 aprile 2025

News Regionale - Piemonte e Valle d'Aosta ,

Nuovo provvedimento della Suprema Corte in materia di diritto penale della famiglia.

Se dalle dichiarazioni delle persone offese emerge la frequenza dei comportamenti maltrattanti in un arco di tempo definito, deve rigettarsi il ricorso dell’imputato per maltrattamenti ed estorsione nei confronti dei prossimi congiunti che eccepisce che il periodo di tempo era stato, in realtà, molto breve.

Lo ha statuito la Corte di Cassazione, nella sentenza n. 13118/2025.

Il provvedimento della seconda sezione penale è stato depositato lo scorso 3 aprile. Invero, chiariscono i giudici di piazza Cavour, sono precluse al giudice di legittimità la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione impugnata e l'autonoma adozione di nuovi e diversi parametri di ricostruzione e valutazione dei fatti, indicati dal ricorrente come maggiormente plausibili o dotati di una migliore capacità esplicativa rispetto a quelli adottati dal giudice del merito.