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Leggere la chat del partner su whatsapp costituisce reato

13 giugno 2025

News Regionale - Sicilia ,

Leggere la chat altrui su whatsapp, con le relative conversazioni private, è reato.

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 3025/2025, ha affermano che accedere alle chat whatsapp dal telefono altrui, anche se il pin è conosciuto, costituisce una fattispecie delittuosa. Invero, il soggetto agente risponde del reato di accesso abusivo ad un sistema informatico, ex art 615-ter c.p, e del reato di violazione della corrispondenza ex art. 616 c.p.

In tema di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico ex art. 615-ter cod. pen., non rileva la circostanza che le chiavi di accesso al sistema informatico protetto siano state comunicate all'autore del reato, in epoca antecedente rispetto all'accesso abusivo, dallo stesso titolare delle credenziali, qualora la condotta incriminata abbia portato ad un risultato certamente in contrasto con la volontà della persona offesa ed esorbitante l'eventuale ambito autorizzatorio.

Affinché possa ritenersi escluso il delitto di violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza, occorre che sia ravvisabile la giusta causa di cui all'art. 616, comma secondo, cod. pen., che nel caso in esame non vi era. Ad esempio, integra il reato di violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza, la condotta di colui che sottragga la corrispondenza bancaria inviata al coniuge per produrla nel giudizio civile di separazione; né, in tal caso, sussiste la giusta causa di cui all'art. 616, comma 2, c.p., la quale presuppone che la produzione in giudizio della documentazione bancaria sia l'unico mezzo a disposizione per contestare le richieste del coniuge-controparte, considerato che, ex art. 210 c.p.c., il giudice, può, ad istanza di parte, ordinare all'altra parte o ad un terzo, l'esibizione di documenti di cui ritenga necessaria l'acquisizione al processo.