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Amministrazione di sostegno e caregiver, i rilievi della Cassazione

17 giugno 2025

News Regionale - Sicilia ,

Colui che è stato designato quale futuro amministratore di sostegno con atto notarile non deve allegare elementi per dimostrare la opportunità e convenienza della nomina. In questo caso, rileva la volontà della persona -manifestata in un momento in cui è in possesso delle sue facoltà mentali - che è espressione di autodeterminazione e che va rispettata salvo che sussistano gravi motivi.

Lo ha rammentato la Corte di Cassazione, all’interno dell’ordinanza n. 15055/2025.

Il provvedimento della prima sezione civile è stato depositato lo scorso 5 giugno.

La relazione di cura tra la beneficiaria e la figlia che ha assunto la funzione di caregiver non è irrilevante, chiariscono i giudici di piazza Cavour, in quanto la presenza di un caregiver può considerarsi indicativa del fatto che si è instaurata tra la persona curata e il soggetto che se ne prende cura una relazione fiduciaria anche più forte di quella precedentemente espressa nell'atto di designazione.

Quindi, puntualizza il Collegio, il giudice di merito ben può ritenere che il caregiver sia, in base alle circostanze concrete, persona più idonea a realizzare i migliori interessi della persona beneficiaria rispetto alla persona designata come amministratore di sostegno, anche in ragione di fatti ed elementi sopravvenuti alla designazione.