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Rassegna giurisprudenziale: La sofferenza fisica o morale continuativa della persona offesa può rilevare al fine della configurazione del delitto di maltrattamenti anche in caso di comportamenti vessatori limitati nel tempo

2 luglio 2025

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Rassegna giurisprudenziale: La sofferenza fisica o morale continuativa della persona offesa può rilevare al fine della configurazione del delitto di maltrattamenti anche in caso di comportamenti vessatori limitati nel tempo


La sofferenza fisica o morale continuativa della persona offesa può rilevare al fine della configurazione del delitto di maltrattamenti anche in caso di comportamenti vessatori limitati nel tempo


Al fine della configurabilità del delitto di maltrattamenti rilevano i comportamenti vessatori perpetrati per un lasso di tempo limitato, purchè la ripetizione degli stessi sia idonea a determinare la sofferenza fisica o morale continuativa della parte offesa. È possibile configurare il reato previsto dall'articolo 572 del codice penale qualora, oltre alle lesioni inflitte al minore, emergano altri episodi pregressi di violenza attribuibili alla madre imputata, documentati dalla presenza di traumi sul corpo del bambino. L'azione punibile di maltrattamenti può concretizzarsi anche tramite condotte vessatorie protrattesi per un breve periodo, aspetto in linea di principio neutro per la sussistenza dell'illecito penale, a condizione che la reiterazione di tali comportamenti sia idonea a causare una sofferenza fisica o morale continua alla parte lesa.


Cassazione penale sez. VI, 13/05/2025, (ud. 13/05/2025, dep. 11/06/2025), n.22019, Redazione di Ius Famiglie