La Commissione Europea ha proposto lo scorso 11 maggio nuove regole in materia di prevenzione e lotta contro gli abusi sessuali online sui minori. Gli 85 milioni di immagini e video che ritraggono abusi sessuali sui minori segnalati solo nel 2021 nel mondo, a fronte di molti più casi mai segnalati, dimostrano quanto dilagante sia il fenomeno.
Per la Commissione Europea la lotta contro gli abusi sessuali sui minori è una assoluta priorità.
La pandemia, peraltro, ha aggravato la situazione: nel 2021 la Internet Watch Foundation ha constatato un aumento del 64 % rispetto all'anno precedente delle segnalazioni di abusi sessuali accertati. L'attuale sistema basato sulla rilevazione e sulla segnalazione volontaria da parte delle imprese si è rivelato inadeguato a proteggere i minori.
Per contrastare efficacemente l'uso improprio dei servizi online ai fini di abuso sessuale sui minori servono norme chiare, con condizioni e garanzie solide. Le norme proposte obbligheranno i fornitori a individuare, segnalare e rimuovere il materiale pedopornografico presente nei loro servizi.
Un nuovo Centro indipendente dell'UE sugli abusi sessuali sui minori faciliterà l'azione dei fornitori di servizi, in questo senso fungendo da polo di competenze, fornendo informazioni affidabili sui materiali identificati, ricevendo e analizzando le segnalazioni per individuare quelle errate.
Tra le nuove norme, che contribuiranno a salvaguardare i minori da ulteriori abusi, a impedire che certi contenuti ricompaiano online e ad assicurare i responsabili alla giustizia, emerge la disposizione che contempla una valutazione dei rischi e che prevede misure di attenuazione degli stessi rischi.
In sostanza, i fornitori di servizi di hosting o di comunicazione interpersonale dovranno valutare il rischio che i loro servizi vengano utilizzati impropriamente per diffondere materiale pedopornografico o adescare minori e dovranno essere loro a proporre misure di attenuazione del rischio.
Verranno fissati, inoltre, obblighi di rilevazione mirati, basati su un ordine di rilevazione: gli Stati membri dovranno designare le autorità nazionali incaricate di esaminare la valutazione dei rischi. Se accertano che permane un rischio elevato, queste autorità potranno chiedere a un giudice o ad un'autorità nazionale indipendente di emettere un ordine di rilevazione del materiale pedopornografico o dei casi di adescamento di cui si sia a conoscenza o nuovi. Ancora, verranno determinate solide garanzie riguardanti la rilevazione: l'impresa destinataria dell'ordine di rilevazione potrà individuare i contenuti solo utilizzando gli indicatori di abuso sessuale sui minori verificati e forniti dal Centro dell'UE. Le tecnologie di rilevazione dovranno essere utilizzate ai soli fini di rilevare se sussiste un caso di abuso.
Interessante la previsione di una riduzione dell'esposizione all'adescamento: le nuove norme impongono agli app store di fare in modo che i minori non possano scaricare applicazioni che potrebbero esporli a un rischio elevato di adescamento.
Spetta ora al Parlamento europeo e al Consiglio approvare la proposta.
In assenza di un'armonizzazione a livello dell'UE, infatti, le piattaforme dei social media, i servizi di videogiochi e altri fornitori di servizi di hosting e online devono rispondere a norme diverse le une dalle altre.
Migliorando l'azione di prevenzione, indagine e assistenza alle vittime, la proposta fa seguito alla strategia dell'UE per una lotta più efficace contro gli abusi sessuali su minori del luglio 2020, che ha delineato una risposta globale alla crescente minaccia di abusi sessuali sui minori sia offline sia online.