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Violenze fisiche e verbali ai danni della compagna: la convivenza non basta per ipotizzare il reato di maltrattamenti in famiglia

17 ottobre 2022

News Regionale - Piemonte e Valle d'Aosta ,

Necessario un nuovo processo in Appello per esaminare con attenzione il legame tra l’uomo sotto processo e la compagna, vittima delle violenze fisiche e verbali da lui realizzate.

A questo proposito, una convivenza durata circa tre settimane ma senza previsione di durata non può bastare per ipotizzare l’esistenza di un rapporto caratterizzato da uno stabile progetto di vita comune.

A sottolinearlo è una sentenza della Corte di Cassazione, emessa dalla sezione Penale, la n. 38336/2022, depositata lo scorso 11 ottobre.

Tre settimane di convivenza sotto lo stesso tetto, puntualizzano i giudici di Piazza Cavour, non bastano per fare di un uomo e di una donna, legati da una relazione, una vera e propria coppia.

Ciò comporta che gli spregevoli comportamenti violenti tenuti dall'uomo nei confronti della compagna non appaiono catalogabili come maltrattamenti in famiglia.

La vicenda, abbastanza complessa dal punto di vista dei rapporti familiari, ha visto protagonista una donna, vittima delle violenze compiute dal compagno.

I due avevano instaurato una convivenza di circa tre settimane.

Tale arco temporale, tuttavia, secondo i Giudici di Piazza Cavour, non è in grado di far considerare la relazione dei due soggetti all’interno del concetto di “coppia”.

Dunque, pur sussistendo le condotte violente poste in essere dall’uomo, queste non possono essere ricondotte nell’alveo della disciplina dei maltrattamenti in famiglia.