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La nomina dell’amministrazione di sostegno deve privilegiare il rispetto dell’autodeterminazione della persona

10 novembre 2022

News Regionale - Piemonte e Valle d'Aosta ,

L’istituto dell’amministrazione di sostegno non può essere piegato ad assicurare la tutela di interessi esclusivamente patrimoniali, ma deve essere volto, più in generale, a garantire la protezione alle persone fragili in relazione alle effettive esigenze di ciascuna, ferma la necessità di limitare nella minor misura possibile la capacità di agire.

Lo puntualizza la Corte di Cassazione, all’interno di una recente ordinanza, la n. 32542/2022, depositata lo scorso 4 novembre.

Il parere negativo del beneficiario circa l’applicazione dell’istituto dell’amministrazione di sostegno, qualora l’interessato sia una persona pienamente lucida e versi in una situazione di ridotta autonomia derivante da menomazioni esclusivamente fisiche, dev'essere tenuto in considerazione, rischiandosi altrimenti di ledere il diritto di autodeterminazione.

La condizione di ridotta autonomia, si legge nel provvedimento, che si colleghi a menomazioni soltanto fisiche, è ben compatibile con l'esplicazione di una volontà libera, consapevole e dunque, in base allo statuto dei diritti di ogni persona, non coercibile.

L'equilibrio della decisione, conclude il Collegio di Piazza Cavour, deve essere garantito dalla necessità di privilegiare il rispetto dell'autodeterminazione della persona interessata, così da discernere le fattispecie a seconda dei casi.